La frenetica scansione temporale degli eventi, assolutamente non raccontanti in ordine cronologico, dona al breve romanzo un ritmo veloce come i pugni che Ulisse si assesta da solo. Si, il protagonista trova il vero amore ma non riesce a fare a meno di essere triste e di autodistruggersi pur senza un motivo plausibile, finché un giorno, accantonata la sua storia d'amore, trova la sua ragione d'essere nel fare il supereroe. Solo indossando la maschera riesce a nascondere quella tristezza che gli fa distruggere tutto ciò che tocca.
La conclusione non può che essere l'accettazione completa di se stesso, che lo porterà ad un ultimo sacrificio per non mettere in difficoltà la sua ex, la quale dopo anni ricorda ormai perché ha amato quell'uomo, la cui profonda malinconia si cela là, dove nessuno può arrivare.
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