giovedì 20 dicembre 2012

Adiòs muchachos

Insieme a Blankets, di cui ho già parlato nel primo post, per questo Natale mi sono regalato un altro romanzo grafico: Adiòs muchachos. Anche questo fumetto è della Rizzoli Lizard, la quale ormai è diventata la mia seconda casa editrice preferita dopo la Bonelli. Gli autori del volume sono Matz ai testi e Bacilieri ai disegni, il tutto tratto da un romanzo di Daniel Chavarrìa.
Lo dico subito: "tratto da" è sempre una grossa grana per gli sceneggiatori. Fare un adattamento, ovvero condensare un'opera primaria in una secondaria e per di più in un'altra forma, è un'impresa difficile e non tutti gli autori ci riescono. Nel caso del volume in questione, non conoscendo l'originale, non posso dire quanto sia stato buono l'adattamento, ma non credo sia ben riuscito. Alcune sequenze risultano infatti un po' troppo veloci, come l'introduzione delle "gesta" di Alicia, la pseudo prostituta protagonista; anche la stessa caratterizzazione dei personaggi, con l'esclusione della "jinetera", risulta un po' troppo tagliata con l'accetta e una volta che viene mostrato il primo colpo di scena, tutti gli altri che seguono, seppur non prevedibili, non meravigliano molto. Il finale, poi, non mi ha convinto molto e lo stesso epilogo sembra piuttosto affrettato.
Ma allora questo è un graphic novel pessimo? No, anzi. Se l'adattamento non riesce, il mezzo fumetto si risolleva pienamente grazie agli splendidi disegni di Bacilieri. Linea chiara e precisione infinitesimale rendono questo volume una vera gioia per gli occhi. I personaggi che lo popolano hanno tratti somatici ben riprodotti e che pescano a piene mani nella Cuba creola, basti guarda la coppia di anziani nella terza tavola o la madre della protagonista. Eppure tutto ciò non mi meraviglia: ovunque ci sia la mano di Bacilieri, il disegno è capolavoro.
In conclusione il fumetto è carino, non un capolavoro, si lascia leggere con piacere ma pur essendo ambientato a Cuba, dell'isola con le sue problematiche e le sue bellezze non si sente molto. Io ci sono stato e per me Cuba è altro. Se la storia fosse stata ambientata in una qualunque altra isola dei Caraibi, non sarebbe cambiato niente.


2 commenti:

  1. Che belli i disegni, mi piacciono molto! Peccato perché da come ne parli avrebbe potuto dare di più...

    P.S. C'è un premio per te sul mio blog! ;)

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    Risposte
    1. Avevo aspettative un po' più alte per via dell'ambientazione esotica. Ma alla fine non è affatto malaccio. I disegni sono veramente stupendi.

      Un premio? Passo subito a ritirarlo! :D

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