Ma la peculiarità che da il titolo all'opera non è l'unica caratteristica presente. L'autore francese sceglie infatti di non far parlare mai il protagonista, ma di farci immaginare cosa dice in base al dialogo della ragazza di cui si innamora. È una scelta che ci permette ulteriormente di immedesimarci nel protagonista: cercare non solo di vedere cosa attraverso i suoi occhi, ma anche di pensare come se fossimo noi al suo posto. Il tutto viene rinforzato ancora di più dal fatto che non si fa mai cenno ai loro nomi.
Il tutto è poi racchiuso in una cornice non delineata. Le varie vignette, così come i baloon, non hanno bordi definiti, conferendo alla narrazione un aspetto quasi onirico, come se si viaggiasse più sul filo dei ricordi; anche la scelta di non usare chine ma solamente pastelli rafforza questa decisione. La ragazza dai capelli rossi, poi, è di una delicatezza e bellezza rara e Vivès la rende ottimamente.
Venendo alla storia, assistiamo alle varie fasi di una classica storia d'amore, fino al finale un po' imprevedibile, poichè il comportamento della ragazza cambia repentinamente, forse un po' troppo, ma che comunque non si distacca dal realismo. Lo stesso finale sembra una porta chiusa violentemente in faccia, ma se si comprende la psiche della coprotagonista, allora si capisce che non c'è null'altro da narrare e la scelta narrativa dunque si rivela azzeccata.
Insomma, un riuscitissimo fumetto che trova nelle sue varie peculiarità e nella bellezza della protagonista i motivi per cui vale la pena possederlo nella propria libreria.