domenica 20 gennaio 2013

No smoking

Quarto episodio della collana "Le Storie" edita dalla Sergio Bonelli Editore. Stavolta troviamo ai testi Pasquale Ruju e alle matite Carlo Ambrosini. La storia è un noir che scorre veloce. Trama leggera, inizio in medias res e finale con colpo di scena davvero ben gestito, con indizi seminati durante tutta la lettura. C'è anche un epilogo, una sorta di secondo finale, ma questo resta aperto apposta per spiazzare nuovamente il lettore, riuscendoci benissimo.

Ruju il noir ce l'ha nel sangue e l'ha già dimostrato nelle sue mini precedenti "Demian" e "Cassidy", ma stavolta, libero dalla serialità, entra ancora di più nel genere, svolgendo un buon lavoro. Buono, non ottimo. Perchè si ha l'impressione che alcune didascalie, ma soprattutto i dialoghi dei comprimari siano un po' troppo finti, da "fumetto" nella sua espressione più caricaturale. Ne sono un esempio i fratelli cubani che iniziano spesso le loro frasi con un'espressione latina. Ma questo è un difetto che Ruju si porta dietro da sempre e in un certo senso fa parte del suo stile. Si potrebbe parlare quasi di "classicità rujuana", e in tal caso spetta al lettore e ai suoi gusti se apprezzare o meno tale stilema. Io personalmente preferirei vedere una maturità linguistica così come è avvenuto con la maturità comportamentale, grazie alla quale adesso i personaggi agiscono da veri duri. Una parabola in ascesa che sono sicuro non terminerà qui.

Passando al versante grafico, Ambrosini decide di usare uno stile più sporco e impreciso, molto adatto alla storia, capace di seguire i momenti didascalici quanto le scene di azione. È sempre un piacere vederlo disegnare e la sua Manuela riesce benissimo nell'ambivalenza schiava\regina, così come il protagonista.
La copertina di Di Gennaro è l'ennesimo tocco di classe a cui ormai ci sta abituando fin troppo bene. Classica e dettagliata, riprende un momento dell'albo molto insignificante ma che rende l'atmosfera di questa storia ambientata nella Los Angeles degli anni '30.


2 commenti:

  1. E' vero, la copertina è qualcosa di unico. Mi piace molto, cura i dettagli ed i colori. Non è sempre vero che un libro non si giudica dalla copertina; io per esempio questo lo comprerei soltanto guardando l'involucro! :P

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    1. E dire che Di Gennaro ha 75 anni e sforna sempre capolavori. Se lo compri poi fammi sapere!

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